"Può essere considerato senza alcun dubbio l'evento dell'anno per il
trail ligure. Una gara che ripercorre l'alta via dei monti liguri in 8
tappe tutte impegnative ma altrettanto affascinanti per un totale di 370
km e circa 14.000 mt di dislivello +/-. Gli organizzatori hanno
previsto anche la possibilità di partecipare all'evento con la formula
weekend (da Portovenere al lago delle Lame in due tappe sabato 10 e
domenica 11 giugno) od one day (una tappa a scelta tra le seguenti:
sabato 10 giugno da Portovenere al Santuario di Velva; domenica 11
giugno da Varese ligure al Lago delle Lame; martedi 13 giugno dal Passo
dei Giovi a Sassello o sabato 17 giugno da San Bernardo di Mendatica a
Dolceacqua).
Io ho partecipato alla tappa dell'11
giugno che da Varese Ligure ha condotto gli atleti al lago delle Lame
per un totale di circa 44 km e 2400 mt di dislivello +/-.
La
partenza anticipata alle 8.30, rispetto all'orario previsto delle 9, ha
disorientato alcuni partecipanti alla formula one day che hanno dovuto
velocizzare non poco i consueti riti preparatori pre-partenza.
Ma
appena dopo il via il leggero risentimento è stato sopraffatto dalla
bellezza del percorso che in salita ha condotto gli atleti al Passo
Chiapparino e, poi, colla Craiolo, Monte Zatta, Passo del Bocco, Passo
Ghiffi, Pratomollo e lago delle lame.
La gara è
stata senz'altro condizionata dal gran caldo (particolarmente duri
sotto questo punto di vista i circa 3 km tutti su asfalto e sotto il
sole cocente del tratto passo del bocco - passo ghiffi) nonchè dalla
decisione degli organizzatori di non bandellare il tratto che da Colla
Craiolo conduceva ben oltre la vetta dello Zatta. Decisione che ha
provocato non pochi errori di percorso da parte dei partecipanti
A
Rezzoaglio gli atleti hanno potuto gustare un pasta party finale degno
di nota (lasagne al forno, mix di torte salate e vari dolcetti)
La cosa più bella del trail: la ragazza che da Rezzoaglio ha riportato in navetta i partecipanti a Brugnato e Varese Ligure
La
cosa più brutta del trail: certamente il disboscamento selvaggio
(ignote le motivazioni dello scempio) di un tratto di bosco lungo la
discesa dallo Zatta verso il passo del Bocco
Per
organizzare una manifestazione del genere ci vuole tanto coraggio, per
lo meno tanto quanto ce ne vuole per parteciparvi. L'augurio è che in
futuro possa essere riproposta.
A presto".
Enrico Sivori.